Senza investimenti non ci può essere crescita ne’ si può uscire dal pantano della crisi economica, mentre i tagli alla spesa,così come proposti dal Governo nazionale con le manovre di questa estate ed approvate dal Parlamento, sopratutto per le Regioni che hanno autonomia finanziaria piena, spingono verso una spirale recessiva che va decisamente contrastata.
Il risanamento dei conti ed il pareggio di bilancio, nella grave congiuntura finanziaria che ha investito il nostro Paese, sono scelte imprescindibili. Ma, come ha affermato il Governatore Draghi nel discorso di commiato dalla nostra Banca centrale, occorre aggredire alla radice il problema della crescita lo stesso risanamento della finanza pubblica è a repentaglio.
La Conferenza delle Regioni continua il serrato lavoro per giungere a soluzioni condivise, anche dalle parti sociali, per il rilancio e la crescita del Paese e proprio ieri si e’ tenuto un proficuo confronto con sulla base del documento sulla crescita economica elaborato insieme ad ANCI ed Upi.
Il Governo regionale ha già avviato un programma di misure per gli investimenti e la crescita a partire dal credito d’imposta per gli investimenti, che dopo il ritiro dei Fondi Fas da parte del Governo nazionale, abbiamo finanziato con fondi regionali per 120 milioni, agli incentivi fiscali per favorire nuova imprenditorialità femminile e giovanile, sui quali proprio ieri, dopo una lunga trattativa, e’ stata sancita l’intesa con il Ministero dell’Economia. Adesso e’ tutto pronto per il varo del provvedimento, che non potrà che essere tempestivo.
Il credito d’imposta parte il 3 novembre prossimo, con il click day (modalità prevista dalla legge n.11 del 2009) ed è diretto tanto alle imprese siciliane quanto alle imprese che intendono avviare un’attività in Sicilia. Un provvedimento sul quale le imprese puntano molto, ma non e’ l’unico.
E’ di ieri, infatti, l’intesa con il Ministero dell’Economia sullo schema di decreto di attuazione che rende operativa la legge regionale n.11/2011 (Incentivi per favorire nuova imprenditorialità) in base alla quale i giovani, compresi tra 18 e 40 anni e le donne che daranno vita ad una iniziativa imprenditoriale sono esenti dall’imposta regionale sulle attività produttive (Irap) per cinque anni a partire da quello in cui si avvia l’attività. Il quinto comma prevede, inoltre, che tali sgravi si applicano anche alle cooperative giovanili che gestiscono aziende ed immobili confiscati alla mafia Un alleggerimento degli oneri fiscali connessi al pagamento delle imposte che faciliterà lo start up delle imprese.
Ecco perché il Governo regionale intende accompagnare queste misure già operative anche con altri provvedimenti per la crescita quali: il rafforzamento dei consorzi fidi, l’istituzione di ingenti fondi di garanzia per gli investimenti che favoriscano l’accesso al credito, lo smobilizzo dei crediti che le imprese hanno verso le pubbliche amministrazioni, regimi di attrazione fiscale per imprese, già inseriti nel d.d.l. di finanziaria (n.801) (la Sicilia e’ tra le prime Regioni ad aver presentato in termini i documenti finanziari 2012), ed adesso all’esame del Parlamento regionale che si auspica possa approvarlo in tempi brevissimi.
Non e’ un caso che per entrambi i due strumenti di incentivazione divenuti operativi, il Parlamento siciliano abbia espresso il proprio voto all’unanimità, interpretando quell’esigenza di forte coesione tra tutte le forze politiche e sociali, che i cittadini e le imprese della Sicilia chiedono per affrontare e sconfiggere la crisi.
E’ questa la strada giusta da percorrere con speditezza per reagire alla crisi economica. E’ questo il senso di ogni ruolo pubblico politico, rappresentativo delle imprese o dei lavoratori, in un tempo di grande difficoltà che dobbiamo affrontare e superare riscoprendo le ragioni più profonde dell’impegno civile e dell’autonomia.
Palermo 14 ottobre 2011
Gaetano Armao